Deceuninck-QuickStep, anche Patrick Lefevere contro l’MPCC: “Sono ipocriti e non servono a niente”
Tom Dumoulin ha scatenato una notevole polveriera sul Movimento per il Ciclismo Credibile. Il neerlandese, passato lo scorso inverno nelle fila della Jumbo-Visma, ha appena dichiarato di interrompere la sua adesione all’MPCC. L’organizzazione presieduta da Roger Legeay ha prontamente risposto al vincitore del Giro d’Italia 2017, ma l’impressione è che le polemiche siano appena iniziate. A ruota di Dumoulin si è messo infatti un pezzo da 90 del ciclismo mondiale, ovvero Patrick Lefevere. Il general manager della Deceuninck-QuickStep, da tempo una delle squadre più vincenti del World Tour, non lesina infatti critiche all’MPCC.
Lefevere si è espresso sul suo profilo Twitter in termini decisamente poco lusinghieri: “Il Movimento per il Ciclismo Credibile è ipocrita e non serve a nulla. Penso che sia una realtà completamente superata”. Il belga sposa quindi su tutta la linea le dichiarazioni di Dumoulin, che aveva sottolineato soprattutto l’inerzia dell’MPCC durante la Parigi-Nizza 2020, portata a termine nonostante l’emergenza Covid-19 stesse iniziando a galoppare.
E sulla ruota di Lefevere è piombato anche Johan Bruyneel. Anch’egli belga, ex corridore e poi direttore sportivo della Discovery Channel ai tempi di Lance Armstrong, ha puntato dritto sulla figura di Legeay: “L’MPCC è un suo giocattolo – ha scritto Bruyneel – All’epoca in cui era ds era uno dei più grandi ipocriti e manipolatori del mondo del ciclismo. Ho assistito a fin troppi incontri da lui voluti”.
Legeay è stato manager in particolare della GAN, fra il 1993 e il 1996, e della Crédit Agricole, che ha guidato dal 1997 alla sua chiusura, nel 2008.
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